Gli alberi spogli,
si innalzano possenti,
fronteggiano il sole
e il grecale graffiante.
La loro corteccia cortese
grigia e contorta
e i rami, sopiti e assenti,
odorano di nulla,
di un vuoto inflorescente.
Il circondario è potente,
lussureggiante,
respira di primavera,
d’uno stato di appartenenza
come mai più lo sarà,
per gli alberi spogli.
(Sopporteremo i graffi dei respiri assenti d’amore, eppur siamo petali.)
