Siano ombre sul marciapiede,sulle pietre intristite
dalla fioca luce delle vetrine,
il passo zittito dalle auto,
il cipiglio del cielo ingrigito
dagli spruzzi di fumo acquoso.
Sentiero sotto la galleria,
scavo scuro dentro la montagna,
viale di passaggio asciutto
fra due riporti lucidi d’emozione.
Come tutto è rumoroso e vacuo.
Scarti di ferro lucenti e rumorosi
ordinano il verso
per farlo divenire rima da strada.
L’alba è più lontana di casa,
sarà rifugio di sogno.
Attraverso la strada di Bali
circondato da cavalieri erranti,
a guardia del castello un bimbo
e i suoi sogni destinati a spirare,
come tutto è triste e vero.
La città si snoda
fra le avvisaglie del giorno,
poche suole scivolano sui ciottoli,
le persone hanno l’educazione
del silenzio…
Le nuvole sono state balie di pioggia
e filamenti di luce,
i sogni si sgretolano
fra le pieghe di un sorriso.
Come tutto è amabile e sereno.
(Al mio corpo le tue mani stanno come una seconda pelle!)