Come potrei dirlo ti amo
senza bisbigliarlo alle stelle
eppure io amo il tuo viso
dolce e sincero, amo il colore
dei tuoi capelli e degli occhi
in un mattino di sole
in un meriggio di bruma
fra le vesti al vento,
o riverso, supino,
dentro una stanza
all’ultimo piano
sotto un cielo blu immenso,
uno qualunque, uno,
sopra Parigi, sopra Napoli,
dentro i vicoli, sui boulevard,
nel chiasso dei ragazzini,
nel riverbero dello scorrere..
Come potrei dirlo ti amo
senza gridarlo da una cantina
fra le bottiglie di vino,
bevendo senza ubriacarmi
perché già ebbro di te,
della tua pelle di pesca,
dei tuoi modi gentili.
Lo dico cogli occhi, ai vecchi
o ai giovani, a tanti,
in cammino o a scialarsi,
sulle panchine nel parco,
con addosso l’esistenza,
che è veglia alla gioia, sull’orlo
d’un sorriso e d’un bacio.
Da quel giorno di marzo,
é un anno e un mese,
da appena un giorno ti amo.
(Come potrei dirlo ti amo, non so, allora l’ho scritto.)
Molto sentita
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