L’arrivo, che è inizio: la spiaggia,
l’odore del mare,
una panca, le amiche, il sole,
tutto vibra, dà forma,
un balsamo da applicare alla mente
dopo il frastuono delle parole del tragitto, verso…!
Un altro viaggio, la musica riempie la sala,
trascorre il senso dei saluti,
degli abbracci, dei sorrisi portati da casa,
quando lo scorrere è perfetto
non esiste altro, il mondo è un insieme
di due, di battiti, cuore a travolgere.
Tutto è piacere, è mai sforzo, l’ora confluisce
nei minuti, nei secondi ed è tempo
denso, ed è spazio plasmato, fluisce…
la luna piena, a scandire la forma, a dar luce.
Fluisce, la parola, ancóra!, tornano
le note e gli abbracci, le risate
in attesa dell’alba e l’alba fresca sulla pelle,
il vento del mattino, un pescatore su uno scoglio,
una ragazza dorme su un lettino
coperta soltanto da uno scialle, è immensità
il sole del riposo, uno spiraglio d’azzurro,
il mare: il suo canto trasmette
senza essere obbligo..
L’onda non smette di muoversi, ha costanza ma è lieve,
ha sangue e carne ma è eterea nell’aria,
trasforma, informa, riforma in scambi di emozioni volute,
le persone diventano onde,
non marea inconsulta,
attorno ad un tavolo i silenzi e i discorsi,
tutto diventa parte
di un arazzo dai colori decisi, dalle forme cangianti:
una distesa di mare, a baciare
la spiaggia, a portar via le orme in attesa
di altre, in continuo scandire,
in alternanza;
perché del mare le sue onde sono il senso.
(La Colegiala Tango Marathon, in attesa della prossima!)
Poesia….
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